Siamo nuovamente qui a parlare di diritti umani. Cosa accade quando essi vengono violati? Quello che accade è che tutti noi si perde un po’ di dignità, badate bene, non la pere solo colui cui vengono sottratti i propri diritti, ma la perde anche chi rimane a guardare. Ci sarebbero molte altre considerazioni da fare a riguardo, ma si rischierebbe di fuoriuscire dal tema di questo articolo: i prigionieri di coscienza.
Cos’è un prigioniero di coscienza? Un prigioniero di coscienza è qualcuno la cui libertà viene limitata per il solo crimine di aver espresso la propria opinione e ancora oggi, in tutto il Mondo, storie simili avvengono molto più frequentemente di quanto non ci si immagini. Questo è il caso di Raif Badawi fondatore di”Free Saudi Liberals”, un forum ideato per discutere del ruolo della religione in Arabia Saudita. Già nel 2008 era stato arrestato per apostasia e rilasciato pochi giorni dopo. In quella occasione, il governo gli aveva proibito di lasciare il paese e nel 2009 aveva congelato i suoi conti bancari. Il 17 giugno 2012 è stato nuovamente arrestato, con la stessa accusa, perché nei suoi articoli aveva criticato figure religiose. Il 17 dicembre 2012, il tribunale distrettuale di Gedda aveva rinviato la causa alla Corte di appello di Gedda, raccomandando che Raif Badawi fosse processato per reato di “apostasia”. Il 29 luglio 2013, il tribunale penale di Gedda ha condannato Raif Badawi a sette anni di carcere e 600 frustate per aver violato le norme del diritto informatico e aver insultato le autorità religiose fondando e gestendo il forum online “Free Saudi Liberals“. Raif Badawi è stato inoltre condannato per aver infamato simboli religiosi pubblicando post su Twitter e Facebook, e per aver criticato la Commissione perla promozione della virtù e la prevenzione del vizio (conosciuta anche come la polizia religiosa) e i funzionari che avevano sostenuto il divieto di includere le donne nel Consiglio della Shura. Contestualmente alla condanna, il giudice ha disposto la chiusura del forum online.
Già da tempo, Amnesty International si sta battendo per smuovere l’opinione pubblica nel tentativo di far liberare Raif e la vostra firma, potrebbe essere importante al fine di difendere un diritto che è di tutti. Anche se ora ci appare una cosa lontana e incredibile, essere privati di un diritto fondamentale è una situazione in cui ognuno di noi, prima o poi, potrebbe ritrovarsi.