«Terry prese il braccio di Morte e lo seguì attraverso le porte, avanzando nel deserto nero sotto l’infinita notte» [twitter ]
In questo modo questa mattina molti di noi hanno saputo della morte di Terry Pratchett, lo scrittore britannico noto per i suoi romanzi di fantasy umoristici dei quali amiamo ricordare la sua lunga serie di romanzi ambientati nel Mondo Disco.
65 milioni di copie dei suoi libri, tradotti in 37 lingue erano al suo attivo all’inizio del 2010 quando ormai da tre anni aveva annunciato ai suoi lettori ed al mondo intero una particolare forma di Alzheimer precoce conosciuta come atrofia corticale posteriore che nonostante Terry l’avesse definita solo un problemuccio (embuggerance in un’intervista radio di quelgi anni), in breve tempo gli ha impedito di scrivere e poi di leggere.
La casa editrice inglese che è stata vicina al suo autore fino alla fine ha confermato che nonostante le enormi difficoltà Terry aveva completato un ultimo romanzo della serie Discworld la scorsa estate; ricordiamo come negli ultimi anni sia stato un acceso sostenitore della campagna in favore del suicidio assistito per i malati terminali ha dato grande impulso nel suo paese per la ricerca sull’alzheimer.
In Italia, la sua casa editrice, Salani, ha espresso il ricordo del talentuoso scrittore, citando proprio le parole di Pratchett: «A volte, se le parole sono dette con la giusta passione e gli dei si annoiano, l’universo si rimodella intorno a parole come quelle. Le parole hanno sempre il potere di cambiare il mondo. Attento a ciò che desideri. Non sai mai chi può sentirti».
Ciao Terry!