Sir Christopher Lee è morto a 93 anni, domenica 7 Giugno 2015, ma la notizia è stata data solo giovedì 11. I più giovani lo ricorderanno come lo stregone Saruman il Bianco nelle trilogie de Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit di Peter Jackson, il conte Dooku nella nuova trilogia di Guerre stellari ma anche alcuni ruoli nelle ultime produzioni di Tim Burton (Dark Shadows) e Scorsese (Hugo Cabret).
Chi vi scrive invece, che di giovane ha ormai ben poco, preferisce ricordarlo per la sua interpretazione del vampiro per eccellenza che ha portato sul grande schermo almeno dodici volte. Alto un metro e novantacinque centimetri, scarno, voce profonda e uno sguardo inquietante, Christopher Lee è stato quasi l’incarnazione del conte Dracula e a quell’interpretazione deve la sua fama mondiale. Non amava l’etichetta di star dell’horror ed in effetti soltanto lo scorso anno aveva pubblicato un album metal di sette brani insieme a Tony Iommi, il chitarrista dei Black Sabbath dal titolo Metal Knight e nel 2010 aveva pubblicato un concept album di metal sinfonico intitolato “Charlemagne – By the Sword and the Cross” con la grande orchestra e nello stesso anno partecipò pure alla riedizione di Battle Hymns, considerato il capolavoro del gruppo epic metal Manowar, prestando la sua voce narrante.
Voglio dunque ricordarlo così, come un artista poliedrico e citare una delle sue battute del film “Agente 007 – L’uomo dalla pistola d’oro”:
“Vede, signor Bond, come ogni grande artista, voglio creare un capolavoro indiscutibile, almeno una volta nella vita. La morte di 007, mano a mano, faccia a faccia, sarà il mio capolavoro.”